420.
– cosa sono quelle orecchie basse?
– non mi hanno mica dominato, stai tranquilla.
– sì ma non sei all’erta però.
– dovrei?
– è primavera, svegliatevi lattine
– cosa sono quelle orecchie basse?
– non mi hanno mica dominato, stai tranquilla.
– sì ma non sei all’erta però.
– dovrei?
– è primavera, svegliatevi lattine
dialoghi in rima 7
– ..non lasciare ambigue frasi, che spiazzanti sono quasi.
– certe volte è per la rima, certe altre chiudo prima.
– se i pensieri tu li scrivi, chi li legge ha tanti bivi.
– non capire male adesso, non a tutto trovi il nesso.
dialoghi in rima 6
– una rima avevo in mente, ma farò finta di niente.
– fingi il vero o sei distratta? ti conosco, non attacca.
– il pensiero mi va altrove, le conosci tu le alcove?
– sì, ne ho vista qualcheduna, una pure sulla luna.
– se capisci cosa intendo, io vorrei, ma pur potendo..
dialoghi in rima 5
– cambia il modo di pensare, se in avanti tu vuoi andare.
– ma se sono sul burrone, rischio un po’ lo scivolone.
– torna indietro allora, adesso, se non vuoi passar per fesso.
– chi va indietro non evolve, non c’è alcuno che lo assolve.
– fai un po’ come ti pare, l’importante è (il cul) salvare.
dialoghi in rima 4
– nel coacervo di pensieri, molto giù ti ho visto ieri.
– quel che faccio non mi piace, il mio ego adesso tace.
– devi darti solo tempo, per riuscire nel tuo intento.
– come faccio, io non riesco. non so più che pesci pesco.
– prendi il tutto come viene, chi ti vuole, poi ti tiene.
dialoghi in rima 3
– primavera non tardare, che di più non posso fare.
– ti rispondo, alacremente, di non dirlo a certa gente.
– perché mai, tu mi confondi. parla subito, rispondi!
– chi non muore, si rivede. chi è integerrimo, non cede.
– non capisco fino in fondo, tra di noi si è aperto un mondo.
– non svegliare il can che dorme, o il casino sarà enorme.
– io di cani non possiedo, forse un gatto, adesso chiedo.
– chiedi pure, fai alla svelta, ma modifica la scelta.
dialoghi in rima 2
– l’ho pensato e te lo dico.
– dimmi tutto, caro amico.
– tu sei molto interessante, bello, acuto e un po’ intrigante.
– sono cose che già so, ma perché le dici mo’?
– te le dico, e non lo nego, perché assorto io ti vedo.
– il pensiero sempre c’é, ma è cambiato, sai com’é.
– ne sei certo? sei sicuro? e quando fuori è tutto scuro?
– in quel caso, mi rispondo, non è poi così profondo.
– perdono. per dono.
– certa gente non merita doni.
– allora pèrdono.
– stamattina ho avuto la prova che dio esiste e che ci prende beatamente per il culo.
– vedila così, potrebbe essere la prova che siamo noi stessi a costruire la nostra realtà.
– cioè in pratica io sono dio e mi sto prendendo in giro da sola.
– è meglio avere due paure invece che una.
– e perché mai, scusa?
– in questo caso la paura più grande annulla quella più piccola.
– e dove sarebbe il vantaggio?
– che almeno sai di avere paura di una cosa seria e non di una cazzata.