Dialoghi Surreali con uno gnomo beffardo

451.

[dialoghi in rima 14]

​- un bel giorno, inaspettato, un dialogo è arrivato.
– dimmi tutto giovanotto, era calmo o un quarantotto?
– quando parla certa gente, mi è un po’ tutto indifferente.
– sento un tono di amarezza, dici il vero o è una pezza?
– son sincero, mi dispiace, il mio cuore adesso tace.
– ma se fosse incomprensione? non decolla la passione.
​- qui passione non c’è stata, già da quando ​era ​iniziata.

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450.

-​ qual è il modo migliore per vendicarsi di una persona che non sa quello che dice?
– trovar​le una persona che non sa quello che fa.​

449.

– avrei voluto chiederti di andare in pizzeria insieme.
– vieni che ti prendo a schiaffi, vedrai che ti piacerà.

448.

– avrei voluto chiederti di andare al cinema insieme.
– e perché non l’hai fatto?
– perché ho preferito andare a fare una gastroscopia.

447.

– avrei voluto chiederti di fare una passeggiata insieme.
– e perché non l’hai fatto?
– perché ho preferito farmi la ceretta.

446.

– mi piacerebbe trovare una scusa per parlarti.
– e perché non mi parli e basta, scusa?
– ecco, l’hai trovata prima tu.

445.

​- tu non tieni a me.
– si dice non tieni me.
– e perché non mi tieni?
– perché sei pesante.

444.

[dialoghi in rima 13]

– ci son giorni di deserto, certi altri a cuore aperto.
– tu che cosa preferisci, quelli calmi o ti intristisci?
– la risposta non è pronta, a cuore aperto l’ego monta.
– il deserto fa paura, ma tu sai, è una grande cura.
– il silenzio non mi stanca, e la parola non mi manca.
– non sai quindi cosa vuoi o son solo fatti tuoi?
– io constato e non lamento e se ho parlato, non mi pento.

443.

– buongiorno, sono il sig. Ferrari, posso parlare con la signora Mercedes?
– guardi, la signora va di fretta.
– non c’è problema, io sono velocissimo.