Dialoghi Surreali con uno gnomo beffardo

434.

[dialoghi in rima 10]

– cinque anni son passati, dai dialoghi creati.
– cosa hai visto in questi anni, caramelle o battipanni?
– battipanni i primi tempi, poi cambiati sono i venti.
– ti ricordi il pungiglione? Quante gocce sul maglione.
– son servite, non pensare, per capire chi evitare.
– sei sicura, vedo fatti?
– te lo giuro sui miei gatti.
– e la stella di natale?
– lì lo so, ho fatto male.
– tu sui gatti vuoi giurare?
– sì ma scelgo malaffare.

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433.

– tu che ti lamenti di non avere mai abbastanza tempo, perché poi lo perdi?
– perché è mio.
– e allora perché ti lamenti?
– perché di lamentele ne ho tante.

432.

– perché dopo tanto tempo penso ancora a lei?
– perché non ne hai trovata un’altra simile.
– questo non è un bene.
– e quello non era amore.

431.

– ho notato che..
– cosa?
– niente, non mi interessi più.

430.

– ho notato che non mantieni le promesse, mentre io le ricordo tutte.
– evidentemente non mi interessi.
– mi domando perché tu interessi a me.

429.

– ho notato che parli solo di te e non mi fai mai domande.
– evidentemente non mi interessi.
– mi domando perché tu interessi a me.

428.

– cos’è per te l’amore?
– una parola di cinque lettere.
– e cos’è per te una lettera?
– in senso letterale?
– no, amorevole.

427.

– se un’arpista ha una porta, un’artista ha una torta.
– ma non vuol dire niente!
– trova.

426.

– prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.
– certo, basta saper aspettare.
– o basta essere il pettine.

425.

– è che mi piace chiudere i cerchi.
– dipende da quello che cerchi.
– ma io non cerco niente.
– però l’hai cerchiato.