96.
– ti amo, piccola.
– tu sei un essere capzioso.
– ti amo tanto, piccola.
– è la tua voce faceta che mi frega, cazzo.
– ti amo, piccola.
– tu sei un essere capzioso.
– ti amo tanto, piccola.
– è la tua voce faceta che mi frega, cazzo.
– il tuo dovere precipuo è quello di imparare tutto ciò che non conosci.
[rovista tra gli scaffali]
– cosa stai facendo, scusa?
– inizio da ora.
(8/8/2010)
– io lo dico per te.
– e tu chi sei?
– la rosa.
– e quindi ora hai deciso di rivedere le tue posizioni.
– sì. diciamo pure che è il classico caso in cui, per ridurre lo stato di tensione dissonante, si altera il livello di importanza di una di esse.
– sii sincera ed ammetti che è la vecchia storia della volpe e l’uva.
– tu non vuoi farmi evolvere.
– che poveracci, cazzo.
– ma se hanno 6 case!
– fuori però, perchè dentro hanno il deserto.
– perchè non l’ammazzi?
– sì, e poi? i suoi figli sarebbero orfani.
– pensi che ora sia molto diverso?
– dio non esiste.
– perchè dici questo?
– perchè non l’ho mai visto.
– ma se ci stai parlando ora.
– io davvero non ti capisco.
– perchè?
– non condivido il tuo punto di vista.
– prova a cambiare sedia.
– secondo te chi nasce tondo può morire quadrato?
– beh di sicuro in qualcosa di simile ci finisce .
– quando sono arrabbiata sodomizzo.
– si dice “somatizzo”.
– no no, io sodomizzo quello che mi ha fatto arrabbiare.